Progetti in corso

Gli archivi audiovisivi della RSI, con le oltre 400'000 ore di documenti conservati, rappresentano, per quanto non l’unica, una risorsa inestimabile e indispensabile per la ricostruzione della storia sociale e culturale della Svizzera italiana degli ultimi 100 anni o quasi. Un patrimonio della collettività che deve essere reso accessibile al suo pubblico, mezzi economici permettendo.

 
 
Copyright © TECHE RSI

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Progetto digitalizzazione
del fondo film 16 mm

 

Fra i fondi video più preziosi, annoveriamo i documenti ancora conservati su pellicola 16mm. È un fondo che ammonta approssimativamente a 6’700 ore di produzioni televisive che testimoniano 30 anni di storia televisiva. Di esso, alla fine del 2015, sono state digitalizzate circa 1’900 ore. Le rimanenti 4’800 ore sono oggetto di un progetto promosso dalla Fondazione Patrimonio Culturale RSI che ha l’ambizione di recuperarle nei prossimi anni a venire.

 
 
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Progetto di documentazione
anni ’80-‘90

 

Sempre per il video, si sta approntando un progetto di documentazione e descrizione dei contenuti che tocca oltre 5'000 ore di materiali che altrimenti sarebbero “inutilizzabili” sebbene già disponibili in formato digitale. È importante sottolineare come queste copie rappresentino nella maggior parte dei casi l’unica copia esistente. Un esempio concreto sono i circa 3’500 supporti Beta di programmi d’informazione quali “Il Quotidiano”, il “Telegiornale”, “Il Regionale” degli anni ’80-‘90.

Nella fattispecie: si procede per fasi prevedendo una prima attività di selezione e catalogazione del materiale, durante la quale ad ogni supporto fisico si assegna un identificativo numerico, e si determina il contenuto (titolo trasmissione, data e altre informazioni). Poi si passa al visionamento del materiale per determinare il giorno di emissione e il tipo di contenuto. In seguito si esegue la segmentazione logica del supporto dividendolo opportunamente per tipo di programma. I segmenti logici creati vengono quindi pubblicati sul Catalogo Multimediale RSI dando delle semplici informazioni anagrafiche (data, crediti di produzione) e lanciando lo strumento di Trascrizione del Parlato. Questo strumento consente di avere, automaticamente, il testo trascritto ricavato dall’analisi dell’audio. Il testo non è perfetto, ma consente di “catturare” parole significative che possono essere poi ritrovate tramite un’apposita ricerca disponibile all’utente.

 
 
 
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Progetto sonoro recupero supporti DAT, anni ’90-2000

 

Un altro progetto di salvaguardia tocca l’archivio sonoro, ed in particolare, le cassette DAT contenenti registrazioni di musica e di parlato. Nella maggior parte dei casi si tratta di copie originali in alta qualità di registrazioni musicali archiviate tra gli anni ’90 e 2000 solo su CDR. In altri casi le cassette DAT contengono registrazioni di materiali originali (soprattutto basi di trasmissioni radio), copie di emissione, alcune registrazioni inedite e diverse interessanti prove d’orchestra.

 
 
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Progetto di valorizzazione:
lanostraStoria.ch

 

Tra gli obiettivi della "Fondazione RSI" c’è anche quello di dare visibilità ai documenti custoditi negli archivi RSI per migliorarne la consultazione pubblica e aprirli alla gente, la vera protagonista dei racconti in essi contenuti.

Di qui la decisione di collaborare con Fonsart (Fondation pour la sauvegarde du patrimoine audiovisuel de la Radio Télévision Suisse) e di ricreare anche nella Svizzera italiana il successo avuto in romandia con notreHistoire.ch, il portale web dedicato agli archivi pubblici e privati lanciato nel novembre 2009.

Il progetto, che prevede in buona sostanza la realizzazione di una piattaforma numerica, storica e partecipativa tutta dedicata alla Svizzera italiana, desidera promuovere la condivisione della conoscenza, permettere di stringere legami tra generazioni, tra categorie sociali e tra istituzioni pubbliche e i privati cittadini.

Anche per RSI, una bella opportunità per aprire i propri fondi e metterli a disposizione del pubblico non tanto come Archivi di un media ma quanto più come elemento essenziale del patrimonio audiovisivo svizzero.

Lo spirito fortemente partecipativo favorisce l’elaborazione di una memoria collettiva secondo il modello Wikipedia. L’attività dei suoi utenti si fonda su un forte senso identitario e su quello di comune appartenenza alla storia sociale e culturale del territorio.

Non solo però luogo ludico e di scambio, ma anche luogo privilegiato per la ricerca e la scuola, data la possibilità di consultare, a dipendenza degli interessi, i diversi fondi secondo una logica geo-temporale e di ricercarli incrociando criteri di data, luogo, temi, e personaggi.

Il contributo editoriale degli utenti è autonomo, libero e volontario, ma regolato da una carta etica e da regole editoriali comuni. La redazione ha il compito di seguire, moderare il lavoro e soprattutto di suscitare interessi ed incentivare le pubblicazioni, le ricerche e la partecipazione attiva in generale.